Cammino Francese: Tappa 31

Abbiamo salutato una delle città più grandi dell’intero cammino francese in terra galiziana: Melide. Non possiamo lasciare queste terre senza assaggiare il loro polpo famoso in tutto il mondo, e abbiamo una vasta gamma di cucina in questa città considerata l’epicentro della comunità galiziana e ricca di bellezze culturali che non dovremmo perdere nel nostro soggiorno.

Continuiamo il nostro corso lungo la strada nazionale 547, che attraversiamo per entrare nel distretto 4603 in direzione di San Martiño, girando a destra pochi metri più avanti verso Santa Maria de Melide, un piccolo villaggio che conserva una chiesa romanica con una facciata spettacolare in attesa di essere contemplato dagli occhi del pellegrino e se lo si desidera, anche dalla propria fotocamera. Tra ampi prati e boschi di eucalipti superiamo i luoghi di Raido e Parabispo per attraversare il torrente Valverde, dove dall’altra parte troviamo Peroxa, anticamera della parrocchia di Boenete, divisa in due dalla strada nazionale e dove possiamo trovare una caffetteria e due ostelli privati, oltre alla fonte della Saleta, dove centinaia di pellegrini approfittano per riempire le loro borracce con acqua naturale.

Lasciamo Boente di fronte a una dura salita che ci porta alle parrocchie di Figueiroa e Castañeda, dove ricominceremo a scendere verso il torrente Ribeiral, situato tra le parrocchie di Pedrido e Rio. A questo punto il Cammino sale ancora per l’ennesima volta, dove attraverseremo la strada e arriveremo a un breve tratto di ciottoli e scendiamo in discesa verso quello che è forse il luogo più magico del nostro intero palco, Ribadiso, con un ostello ideale per pernottare. Entriamo a Ribadiso da un ponte sul fiume Iso, sulla riva del quale si trova l’ostello di cui sopra, con le scale dirette al fiume e un’area di sosta che difficilmente troveremo in altre tappe. Abbandonare Ribadiso significa non solo abbandonare questa enclave paradisiaca, ma anche affrontare i 3,4 km che rimangono fino ad Arzúa, con un pendio odioso che corre lungo una strada di servizio parallela all’autostrada nazionale. Non appena il terreno inizia a livellarsi, finalmente vediamo il cartello d’ingresso ad Arzúa, che ci riceve a soli 900 metri dal centro della città, dove finiremo la nostra tappa e troveremo tutti i servizi necessari per completare la giornata, senza mai dimenticare di provare il formaggio con denominazione di origine che producono in queste terre.

Non dimenticare di prendere in considerazione:

Per le persone a mobilità ridotta è necessario studiare la possibilità di prendere la strada LU-663 come percorso alternativo, ma tenendo sempre presente che si tratta di una strada senza grande pericolositá

Per i ciclisti è una fase di difficoltà moderata, poiché sebbene ci siano discese complicate nelle stagioni piovose, sono facili da superare se facciamo la discesa con attenzione e con la bicicletta adatta.